"Insieme per un'idea": l'IoT al servizio di un futuro più verde nel sesto incontro dedicato a tecnologia e sostenibilità
Danilo Gasca esplora il ruolo dell'internet of things per mitigare l'impatto ambientale, con un focus sull'industria della moda e le emissioni industriali e dei trasporti

Sabato 31 maggio si è tenuto il sesto appuntamento del ciclo di incontri "Insieme per un'idea", un'iniziativa che continua a stimolare la riflessione su temi di cruciale attualità. Protagonista di questa sessione è stato Danilo Gasca, esperto in scienza dei materiali e divulgatore scientifico, che ha guidato il pubblico attraverso l'affascinante e complesso tema: "Tecnologia e sostenibilità: il ruolo dell'IoT per un futuro più verde".
Danilo Gasca, laureato presso l'Università di Torino e dal 2009 attivo nella comunicazione scientifica con un focus sui temi ambientali e la riduzione dei rifiuti, ha aperto l'incontro sottolineando l'urgenza di un cambio di paradigma. Citando dati sulle emissioni in Italia, ha evidenziato come i settori industriali "hard-to-abate", responsabili di 42,9 Mt CO2 eq (pari all'11% delle emissioni totali italiane), e il trasporto, con 29,1 Mt CO2 eq (l'8% del totale), siano tra i principali contributori all'impronta carbonica nazionale. "Le aziende sono tra i principali responsabili delle emissioni di CO2, dell'uso di risorse e della produzione di rifiuti", ha affermato Gasca. "Serve un cambio di paradigma: più efficienza, meno sprechi".
Particolare attenzione è stata dedicata al settore del trasporto, dove il trasporto su strada incide per un preponderante 71,7% sulle emissioni di gas serra a livello europeo, sollevando la provocatoria domanda: "Ma con tutti questi aerei e queste navi, possibile che il problema sia la Panda di zio Pino?".
Il focus si è poi spostato sull'industria tessile e il fenomeno del "fast fashion". Gasca ha dipinto un quadro preoccupante: cicli produttivi rapidi che alimentano acquisti impulsivi, portando a un aumento vertiginoso dei rifiuti tessili – ben 92 milioni di tonnellate all'anno a livello globale. L'industria tessile è responsabile del 10% delle emissioni globali di CO2 e solo l'1% degli abiti viene effettivamente riciclato. Come esempio estremo dell'impatto di questa industria, è stata menzionata l'enorme discarica di indumenti nel deserto di Atacama in Cile, dove ogni anno si accumulano decine di migliaia di tonnellate di vestiti invenduti o scartati, risultato di una produzione raddoppiata dal 2000.
Un'analisi comparativa tra cotone e poliestere ha ulteriormente illustrato l'impatto ambientale dei materiali. Il cotone, pur biodegradabile se puro, richiede enormi quantità d'acqua (circa 2.700 litri per una singola T-shirt) e l'impiego di pesticidi, come drammaticamente dimostra il disastro ecologico del Lago d'Aral, quasi prosciugato a causa della massiccia irrigazione per le piantagioni di cotone. Il poliestere, d'altro canto, presenta un basso consumo idrico ma è associato a elevate emissioni di CO2 durante la produzione, un alto dispendio energetico e il persistente problema delle microplastiche rilasciate nell'ambiente.
L'internet of things (IoT) come soluzione
Di fronte a queste sfide, Danilo Gasca ha introdotto l'internet of things (IoT) – definito come "oggetti connessi, dati intelligenti" – quale potente alleato per la sostenibilità. L'IoT, attraverso dispositivi che raccolgono e trasmettono dati in tempo reale, permette di ottimizzare i processi produttivi e gestionali, ridurre i consumi di risorse e, in definitiva, migliorare la sostenibilità ambientale.
Sono stati presentati numerosi esempi concreti di applicazione dell'IoT in diversi settori. Per quanto riguarda l'energia, il sistema Smart Grid di Enel impiega reti intelligenti per bilanciare in tempo reale produzione e consumo energetico, facilitando la riduzione degli sprechi e una migliore integrazione delle fonti rinnovabili. Nel campo dell'industria e dell'automazione sostenibile, Schneider Electric offre soluzioni per monitorare i consumi energetici in tempo reale e ottimizzare gli impianti, con software come EcoStruxure che possono portare a un incremento medio del 10% nell'efficienza energetica per impianto.
L'agricoltura di precisione beneficia grandemente dell'IoT attraverso sensori ambientali, sistemi di irrigazione smart e droni per il monitoraggio, che consentono una significativa riduzione dell'uso di acqua (fino al 30% in alcuni casi) e un impiego più mirato e quindi ridotto di fertilizzanti, massimizzando la resa e minimizzando l'impatto. Anche il settore della moda sta iniziando ad adottare soluzioni IoT: brand come Levi's e H&M monitorano le emissioni e i processi delle loro catene di fornitura. L'introduzione di tag RFID e Digital ID sui capi, come i QR Code promossi da EON, permette di tracciare l'intera storia di un prodotto, fornendo al consumatore informazioni dettagliate su materiali, origine, impatto ambientale e opzioni per il riciclo, promuovendo così una maggiore trasparenza e responsabilizzazione.
Le applicazioni dell'IoT si estendono anche alla gestione urbana, come dimostrano le iniziative di Smart City a Barcellona, dove l'illuminazione pubblica dotata di sensori ha portato a una riduzione del 30% del consumo energetico, e la gestione intelligente dei rifiuti e il monitoraggio della qualità dell'aria contribuiscono a una città più vivibile. Analogamente, la Smart Mobility a Torino e Amsterdam, con semafori adattivi che a Torino hanno ridotto la congestione del 15%, e sistemi di trasporto pubblico connesso e gestione intelligente dei parcheggi ad Amsterdam, illustra il potenziale dell'IoT per migliorare l'efficienza e la sostenibilità dei trasporti urbani.
In conclusione, Gasca ha ribadito che "tecnologia e sostenibilità possono e devono procedere insieme". L'IoT si configura come uno strumento potente per l'ambiente, poiché, come sottolineato dal relatore, "conoscere i dati significa prendere decisioni più consapevoli". Anche nel complesso settore della moda, la tecnologia offre la possibilità concreta di fare la differenza, permettendo di scegliere e progettare prodotti in modo più sostenibile e responsabile. Il sesto incontro di "Insieme per un'idea" ha così offerto spunti concreti e una visione costruttiva su come l'innovazione possa guidarci verso un futuro più verde.
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