SEOC2024: Diario dal Kenya. Un viaggio al cuore dell'impresa sociale che cambia il mondo
Dal riciclo del vetro all'itticoltura sostenibile: il racconto dei vincitori di SEOC 2024, Sara Pezzulli e Cristiano Martinelli, a Nairobi insieme al nostro Segretario Generale, Elisabetta Giacosa, e al team di Opes-Lcef.

Il viaggio dei vincitori di SEOC 2024 prosegue e, dopo la tappa in Emilia Romagna, approda in Africa. Siamo atterrati a Nairobi, in Kenya, per un'esperienza immersiva a contatto diretto con le imprese sociali supportate da Opes-Lcef.
A guidare questa esplorazione, insieme ai due vincitori del programma — Sara Pezzulli, agronoma specializzata, e Cristiano Martinelli, presidente della cooperativa sociale ManoLibera — c'è anche la nostra Segretaria Generale, Elisabetta Giacosa, in rappresentanza di Fondazione WellFARE Impact , insieme a Patrizia, Thomas e Tommaso del team Opes-Lcef.
Quello che segue è il diario di bordo di un'esperienza straordinaria, tenuto direttamente da Sara e Cristiano.
Giorno 1: L'economia circolare che crea empowerment – Bottle Logistics
La nostra prima tappa ci ha portati a conoscere Bottle Logistics East Africa Limited, un'azienda di riciclo del vetro fondata da Louisa Gathecha. In un mercato quasi inesplorato, Louisa è riuscita a creare un modello di business scalabile con una visione chiara: ridurre i rifiuti e proteggere il pianeta attraverso la creatività.
I risultati sono impressionanti: Bottle Logistics ricicla già oltre 100.000 tonnellate di vetro al mese. Ma il dato più potente è la scelta strategica di mantenere un processo a forte intensità di lavoro, nonostante le possibilità di meccanizzazione, per garantire la massima occupazione. Di circa 300 dipendenti, quasi l'80% sono donne: un esempio concreto e potente di empowerment in azione.
Giorno 2: Resilienza, riscatto e arte – Rio Fish e gli artisti degli slum
Il secondo giorno, a causa delle proteste che animavano le strade di Nairobi, siamo rimasti in hotel. Ma questo non ha fermato l'incontro e lo scambio. Sono state le storie a venire da noi.
Abbiamo incontrato Angela e Nixon, fondatori di Rio Fish, un'impresa di acquacoltura sostenibile nata sulle rive del Lago Vittoria. Il loro racconto è l'esempio di come un problema sociale possa trasformarsi in un'opportunità di sviluppo per un'intera comunità. Angela ci ha spiegato come la drastica riduzione dei pesci nel lago, dovuta alla pesca intensiva, avesse dato origine a una pratica terribile chiamata Jaboya, che costringeva le donne a subire sfruttamento sessuale per accedere al mercato del pesce.
Per contrastare questo fenomeno, Angela ha creato la sua impresa, arrivando a impiegare e dare un'opportunità di riscatto a oltre 600 donne, promuovendo al contempo un modello di allevamento sostenibile.
Nel pomeriggio, l'arte è diventata protagonista. Abbiamo incontrato artisti provenienti dagli slum di Kibera, Korogocho e Mathare, che ci hanno mostrato come la creatività possa essere uno strumento di cambiamento sociale per strappare i giovani dalla droga e dalla criminalità. Le loro storie ci hanno ricordato come le persone che incontriamo sul nostro cammino possano cambiarci la vita e come ognuno abbia un potenziale che attende solo di essere scoperto e coltivato.
La giornata si è conclusa con la loro musica e le loro danze tradizionali, lasciandoci una riflessione profonda: "Non tutti possono fare tutto, ma tutti possono fare qualcosa". Un pensiero che riassume perfettamente lo spirito di questo viaggio e il potere trasformativo dell'impresa sociale.
La nostra visione, il loro impatto
Queste giornate di incontri e scoperte rafforzano la nostra convinzione nel potere dell'impresa sociale. A conclusione del viaggio, la nostra Segretaria Generale, Elisabetta Giacosa, ha condiviso un pensiero che riassume perfettamente il senso di questa esperienza:
"Vedere con i nostri occhi la forza di queste imprese è la conferma che il nostro lavoro ha un senso profondo. Realtà come Bottle Logistics e Rio Fish non sono solo business, sono ecosistemi di cambiamento che generano dignità, opportunità e speranza. Il nostro ruolo, come Fondazione, è quello di essere un ponte, di connettere queste energie con le risorse necessarie per farle crescere. Questo viaggio ci ricorda che l'impatto sociale si costruisce così: sostenendo chi, ogni giorno, trasforma i problemi in soluzioni concrete per la propria comunità".
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