Economia circolare: il futuro della sostenibilità
Grande successo per il secondo incontro del Progetto “Insieme per un’idea”. Durante la mattinata Danilo Gasca ha approfondito il tema dell’economia circolare. La discussione ha poi coinvolto i tavoli del progetto, con particolare riferimento a “Come costruire un’immagine rinnovata del territorio”.

Il 18 gennaio 2025, durante l’incontro del ciclo “Green & Digital - Digitale e tecnologie sostenibili” nell’ambito del Progetto “Insieme per un’idea”, Danilo Gasca ha approfondito il tema cruciale dell’economia circolare come pilastro per un futuro sostenibile. Questo modello economico mira a ridurre al minimo gli sprechi, promuovendo il riutilizzo, la riparazione e il riciclo dei materiali, in contrapposizione al tradizionale approccio lineare di produzione e consumo.
Dalla crisi climatica alla consapevolezza economica
Gasca ha sottolineato come negli anni ‘70 e ‘80, il cambiamento climatico fosse percepito come una minaccia futura, mentre oggi le sue conseguenze si manifestino chiaramente, influenzando l’economia globale. Gli investitori, consapevoli dei rischi, stanno cercando di adottare misure per mitigare gli effetti e garantire stabilità economica. Questa consapevolezza sta spingendo verso modelli di sviluppo più sostenibili, capaci di rispondere alle esigenze del presente senza compromettere il futuro.
Il superamento dell’economia lineare
Fino alla fine degli anni ‘90, il modello economico dominante era quello lineare: produzione, consumo e smaltimento in discarica. Tuttavia, questo sistema ha dimostrato la sua insostenibilità, portando l’Unione Europea a proibire, già nel 2012, l’apertura di nuove discariche nei paesi membri. Alla fine del XX secolo, si è iniziato a comprendere che i rifiuti non erano solo uno scarto, ma risorse potenzialmente riutilizzabili.
Innovazioni nella filiera vinicola
Un esempio di questa trasformazione è rappresentato dalla filiera vinicola. Gli scarti della lavorazione del vino, come bucce, vinaccioli e raspi, vengono oggi utilizzati per produrre estratti polifenolici, impiegati nell’industria cosmetica e alimentare. Inoltre, grazie ai biodigestori, questi residui possono essere convertiti in biogas o compost, generando energia rinnovabile o fertilizzanti organici. Alcune aziende stanno sperimentando la produzione di bioetanolo dagli zuccheri residui, offrendo un’alternativa sostenibile ai combustibili fossili. Progetti come quelli del consorzio francese Grap’Sud o della cooperativa italiana Caviro dimostrano come gli scarti possano diventare risorse di valore.
Il riciclo degli oli alimentari esausti
Un altro caso significativo è il riciclo degli oli alimentari esausti, come quelli da cucina. Se correttamente recuperati, questi oli possono essere trasformati in biodiesel, una fonte energetica rinnovabile che contribuisce a ridurre l’inquinamento e il consumo di combustibili fossili. In Italia, aziende come Itelyum si occupano di raccogliere e trasformare gli oli usati, contribuendo a risparmi significativi in termini di emissioni di CO₂.
Riciclo del legno a Vercelli
A Vercelli, l’ASM ha avviato un progetto di riciclo del legno per la produzione di pallet. Questo esempio dimostra come il recupero di materiali altrimenti destinati alla discarica possa ridurre i rifiuti, abbassare le emissioni e preservare le risorse naturali. Secondo il Consorzio nazionale Rilegno, l’Italia è leader in Europa nel riciclo del legno, con milioni di tonnellate recuperate ogni anno per la produzione di nuovi prodotti.
Soluzioni per la plastica
Anche la plastica, uno dei materiali più problematici, trova soluzioni innovative nell’economia circolare. Le bottiglie in PET vengono riciclate per produrre tessuti, come il pile, impiegati nell’industria dell’abbigliamento. Aziende come Patagonia hanno sviluppato intere linee di capi sostenibili utilizzando plastica riciclata. Le plastiche non riciclabili, invece, possono essere valorizzate energeticamente attraverso termovalorizzatori o riciclate chimicamente per essere reintrodotte nei cicli produttivi. In Italia, realtà come NextChem stanno investendo in tecnologie avanzate per il riciclo chimico.
I nodi irrisolti dell’economia circolare
Nonostante i progressi, esistono ancora nodi irrisolti. Alcuni rifiuti, come quelli sanitari, i pannelli fotovoltaici e le batterie al litio, richiedono soluzioni specifiche per il recupero e la gestione. Allo stesso modo, i cappotti termici per l’isolamento edilizio rappresentano una sfida complessa per il riciclo. È fondamentale continuare a investire nella ricerca e nell’innovazione per affrontare queste criticità e completare la transizione verso un modello economico realmente circolare.
Come costruire un’immagine rinnovata del territorio
Dopo l’intervento di Gasca, la mattinata si è conclusa con la presentazione di alcuni dei progetti in cantiere, frutto dell’assidua collaborazione tra i giovani coinvolti e gli enti partner. In particolare la candidatura al
Bando Alcotra Italia-Francia rappresenta un esempio virtuoso delle sinergie messe in atto da progetto, atto a rendere sostenibile i tavoli di lavoro selezionati, con particolare riferimento a “Come costruire una immagine rinnovata del territorio”. Questo tavolo si concentra sulla promozione turistica delle aree rurali attraverso la creazione di contenuti multimediali e l’utilizzo di strumenti di marketing innovativi. Le storie transfrontaliere delle valli occitane rappresentano un esempio significativo, legando la cultura locale a una narrazione più ampia e coinvolgente. Questa iniziativa mira a potenziare il turismo e la cultura, favorendo lo sviluppo economico sostenibile e l’integrazione tra Italia e Francia.
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