Smart villages e hub di comunità: Carlo Salot illumina il futuro dello sviluppo locale a Cuneo

Federico Mellano

L'intervento dell'esperto al Rondò dei Talenti ha offerto spunti concreti per la valorizzazione delle aree interne attraverso approcci partecipativi e reti collaborative, nell'ambito del progetto "Insieme per un'idea".

Sabato 10 maggio, gli spazi Plin al Rondò dei Talenti di Cuneo hanno vibrato di idee e prospettive innovative grazie all'intervento di Carlo Salot, esperto di strategie di sviluppo locale e animatore di territorio del Gal Escartons e Valli Valdesi. L'incontro, intitolato “Hub di comunità e Smart Village: forme di coprogettazione avanzata alla base di nuove esperienze di sviluppo locale”, si inserisce nel ciclo di appuntamenti di “Insieme per un’idea”, il progetto a supporto dell’imprenditorialità giovanile e dello sviluppo territoriale nel Cuneese e nella Valle Stura.

Promosso dal Comune di Cuneo, in collaborazione con Unione Montana Valle SturaCamera di Commercio di CuneoConfindustria CuneoFondazione Cassa di Risparmio di CuneoPlin Impresa Sociale e Fondazione WellFARE Impact, con il finanziamento di Anci, il progetto mira a fornire strumenti e conoscenze per valorizzare le aree interne, con un focus sugli approcci partecipativi e le reti collaborative.


L'intervento di Carlo Salot: verso comunità intraprendenti

Carlo Salot ha catturato l'attenzione dei partecipanti delineando la visione e gli strumenti pratici per trasformare i territori rurali in "Smart Villages", definiti come "una proposta per una comunità intraprendente". L'esperto ha sottolineato come queste realtà non siano semplicemente luoghi tecnologicamente avanzati, ma comunità che "sviluppano soluzioni SMART per affrontare sfide condivise" attraverso un "approccio partecipativo" volto a migliorare le condizioni economiche, sociali e ambientali, sfruttando anche le tecnologie digitali.


Dalla governance verticale alla collaborazione territoriale

Un punto cruciale del suo intervento è stato il passaggio da un concetto di "Governo locale", spesso verticale, a una "Governance territoriale". Quest'ultima si basa sull'interazione tra attori pubblici e privati, orientata a risolvere problemi sociali o a creare opportunità per la collettività, partecipando attivamente ai processi decisionali. La governance per uno sviluppo sostenibile, ha spiegato Salot, nasce dall'intersezione virtuosa tra Pubblica Amministrazione, Società civile e Settore privato.


Il ruolo dell'Europa e della Politica Agricola Comune

Salot ha evidenziato come questa trasformazione sia incoraggiata e sostenuta dall'Europa. "Ce lo ha chiesto l'Europa" è stato il suo richiamo alla "Visione a lungo termine per le aree rurali" della Commissione Europea, che mira a rendere tali aree "più forti, connesse, prospere e resilienti". In questo contesto, laPolitica Agricola Comune (PAC) gioca un ruolo fondamentale, in particolare attraverso l'intervento SRG07 del Piano Strategico PAC 2023-2027, dedicato alla "Cooperazione per lo sviluppo rurale, locale e Smart Villages". Questo intervento sostiene la preparazione e l'attuazione di progetti integrati e strategie Smart Village, con un contributo finanziario che può coprire il 100% dei costi ammissibili.


Oltre l'agricoltura: la multifunzionalità del rurale

È stato inoltre ribadito con forza che "rurale non vuol dire agricolo", ma implica una multifunzionalità che abbraccia turismo, servizi, inclusione sociale e sostenibilità ambientale. Gli strumenti per realizzare questa visione includono il programma LEADER e i Gruppi di Azione Locale (GAL), come il GAL Escartons e Valli Valdesi (EVV) di cui Salot è animatore. Il GAL EVV, operante su 67 comuni, lavora per "promuovere la stanzialità di una comunità locale viva" e "garantire la presenza sul territorio di servizi di comunità e di spazi aggregativi", attraverso un percorso strutturato in fasi: capacitazione, definizione della strategia Smart Village (anche tramite il bando SRG07) e investimenti.

Infine, Salot ha toccato il tema degli "Spazi generativi e Luoghi Terzi", essenziali come punti di aggregazione e catalizzatori di iniziative comunitarie, e ha concluso con una pragmatica citazione: "Dobbiamo fare il fuoco con la legna che abbiamo", un invito a valorizzare le risorse esistenti per costruire il futuro.

L'incontro si è concluso lasciando ai partecipanti numerosi spunti di riflessione e la consapevolezza che la collaborazione, la visione strategica e l'impegno della comunità sono le chiavi per sbloccare il potenziale dei territori e costruire nuove opportunità di sviluppo locale sostenibile.

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